«’Shelley, tesoro,’ ha detto la mamma, ‘non avere paura. Vuole solo i soldi. Se faremo tutto quello che dice, se ne andrà via lasciandoci in pace.’ Io non le credevo, e dal tono di voce e il tremore delle mani ho capito che anche lei non credeva in quello che diceva. Quando un gatto entra nella tana dei topi non se ne va lasciando i topi illesi.» [da 'Topi' di Gordon Reece]
Narrato in prima persona dall’adolescente Shelley, protagonista del romanzo insieme alla madre, il racconto s’inoltra nella conoscenza della ragazzina, delle molestie che è costretta a subire dalle compagne di classe e della fuga con la madre presso un vecchio cottage nella campagna inglese. Due donne costrette a fuggire come topi difronte alle minacce, è questa l’immagine che rimane impressa nella mente di Shelley.
Ma il destino ha in serbo per madre e figlia altre spiacevoli sorprese, qualcosa che potrebbe trasformale in un colpo solo da topi in gatti, da vittime in carnefici e in un susseguirsi di tensioni e colpi di scena, la storia stravolge lo scenario iniziale lasciando il lettore senza fiato.
Una storia matura, che indaga sulle ripercussioni del mobbing e su cosa veramente vuol dire essere vittima di atti di bullismo, analizzando fino a che limite di esasperazione possono portarti le continue vessazioni subite nel corso degli anni. Forse anche i topi, portati al limite della sopportazione, sarebbero capaci di reagire come belve ferite …
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